Categorie
Racconti brevi

Mock World

Stefano bacia dolcemente Carlotta sulla guancia.

Lei sta finendo di sistemare la cucina dopo cena, per poi accomodarsi sul divano dove si godrà due puntate della sua serie tv preferita.

Lui si sposta nello studio che un giorno dovrà ospitare il loro primo erede, quando finalmente decideranno di essere pronti per diventare genitori.

La loro non è una coppia già stanca di trascorrere le serate insieme, tanto meno sono alla ricerca di spazi separati. La ragione di quell’isolamento è legata alla recente passione dell’uomo per il metaverso.

Tutto è nato dopo che il gruppo dei suoi migliori amici ha deciso di regalargli un visore per la realtà virtuale, di cui lui ha scoperto presto le potenzialità, grazie anche alle tante aziende che negli ultimi tempi stanno investendo per creare dei veri e propri nuovi mondi digitali.

Uno di questi ha catturato in modo particolare la sua attenzione.

Si chiama Mock World. Apparentemente si tratta solo di una mappa del mondo di buona qualità, percorribile camminando per le strade con il proprio avatar.

In verità, se il proprietario di un immobile autorizza l’accesso e carica un’immagine tridimensionale degli interni, si ha la piena sensazione di trovarsi nella realtà di tutti i giorni.

Non è semplice intuire l’enorme potenziale di questa soluzione.

Mock World può esistere solo grazie ad una batteria di potentissimi server che tengono costantemente attiva questa simulazione di alta qualità, per questo si tratta di un progetto unico nel proprio genere.

I vantaggi per l’essere umano medio sono principalmente due.

Innanzitutto, con l’aumento del numero di giocatori cresceranno anche le opportunità per chiunque di costruirsi una vita nuova e più soddisfacente punto insomma, una vera e propria seconda occasione.

In secondo luogo, per chiunque abbia un’attività commerciale spendibile anche nel mondo virtuale, la possibilità di concludere nuovi affari sarà notevole. Come Stefano ha già intuito da tempo, anche per una professione come la sua, ossia quella di promotore finanziario, una simulazione così prossima alla realtà aggiunge importanti componenti di empatia nel cliente rispetto a telefonate e perfino alle videochiamate.

Per questo motivo, ha iniziato ad esplorare il pianeta digitale per essere fra i primi a strutturarvi un ufficio virtuale.

La porta della stanza si chiude dietro di lui. Nonostante la totale immersione nella simulazione, l’uomo ha spiegato alla moglie che il pensiero che lei o altri ospiti imprevisti possano entrare mentre lui è connesso lo mette a disagio.

Dopo qualche minuto di preparazione, Stefano è finalmente in Mock World.

“Ci sei?”

Quello che Carlotta ancora non sa, è che suo marito sta anche coltivando nuove conoscenze, per nulla legate alle prospettive professionali.

“Certo, ti stavo aspettando.”

Girovagando per Milano alla ricerca di un bell’ufficio da affittare usando la criptovaluta del gioco, l’uomo aveva incrociato un paio di volte l’avatar di una ragazza dagli occhi verdi ed i lunghi e mossi capelli rossi. Si trattava di un’immagine palesemente artificiale, mentre Stefano aveva utilizzato per sé l’aspetto reale, dovendo sfruttare quell’esperienza per la sua attività professionale.

Al di là di quanto potesse trovare attraente e vistosa quell’apparenza, c’era qualcosa nello sguardo della ragazza che lo intrigava. L’espressione del viso e degli occhi non poteva essere simulata come i lineamenti ed i colori, perciò al terzo incrocio casuale decise di richiamare la sua attenzione.

Chiacchierarono tranquillamente per una ventina di minuti riguardo al gioco, per poi lasciarsi senza darsi appuntamenti.

Si ritrovarono una settimana più tardi ad un evento in Via Montenapoleone, all’inaugurazione del negozio virtuale di una nota griffe di moda.

Si persero gran parte della spettacolare presentazione. Iniziarono infatti a passeggiare quasi senza accorgersene per le vie del centro di Milano. Parlarono a lungo di loro stessi, senza mentire ma omettendo particolari che non volevano fare emergere così presto.

Al termine di quel pomeriggio trascorso insieme, decisero di rivedersi.

Durante quella manciata di mesi, la loro amicizia si è trasformata in bisogno reciproco. Non è necessario definire il loro rapporto con parole importanti, anche perché nessuno dei due ha per il momento intenzione di portare quello che c’è fra di loro nel mondo reale.

Molte delle loro giornate si evolvono tuttavia nella consapevolezza che ogni sera riusciranno a trovare un momento per dedicarsi l’un l’altra, confidandosi reciprocamente sogni, obiettivi per il futuro ma anche delusioni.

Alla fine di un percorso di conoscenza sempre più profonda, hanno dovuto svelarsi le ragioni per cui in ogni momento la loro storia avrebbe potuto finire, senza un preavviso né tantomeno un lieto fine.

Queste notizie hanno cambiato il loro modo di godere delle poche ore a disposizione, rendendole più intense e più forte il bisogno di aversi accanto.

Quella sera, Stefano resta come sempre affascinato dalla luce negli occhi della sua musa dai capelli rossi. Eppure, dopo pochi minuti di chiacchiere banali, lui capisce che c’è un’ombra differente.

“È successo qualcosa?”

La risposta non viene pronunciata in tempo. Una voce giunge infatti dalle spalle di Stefano: Carlotta è entrata con un proprio avatar nel mondo reale, ed ha sorpreso il marito mano nella mano con la bella sconosciuta.

“Penso di meritarmi una spiegazione. Sempre che tu abbia il coraggio di offrirmene una credibile.”

“Amore, non è come pensi tu.”

“Speravo in un inizio migliore. Forse è il caso che mi scolleghi, non ho voglia di sentirmi umiliata in questo modo.”

Sonia, questo è il nome di fantasia scelto dalla presunta amante di Stefano, si intromette per spiegare la triste realtà che risiede dietro al loro rapporto.

“Carlotta, aspetta, ti prego: posso spiegarti io cosa sta succedendo.”

Stefano cerca di proteggerla, comprendendo le sue intenzioni: “Non devi farlo se non te la senti, è colpa mia se per proteggere i nostri momenti insieme non ho detto nulla a mia moglie.”

Carlotta appare chiaramente confusa, ma Sonia non ha intenzione di lasciarla a lungo senza una spiegazione.

“Io e Stefano ci siamo conosciuti per caso in Mock World. Ci siamo confidati come fanno due buoni amici, finché non ho deciso di svelargli chi sono veramente. Nel mondo reale, il mio corpo sta morendo a causa di una malattia terminale. Quando ho scoperto l’esistenza di questa realtà alternativa, ho deciso di regalarmi la possibilità di dimenticare per qualche ora al giorno quello che mi sta accadendo, ed a cui non posso rimediare. Tuo marito mi è stato vicino e ha sopportato l’uragano di parole che nella vita di tutti i giorni nessuno tra quelli che mi sono vicini ha più la pazienza di ascoltare. Mi ha aiutato tantissimo, ma quando sei entrata stavo per confidargli che l’esito degli ultimi esami ha accorciato di molto il tempo che mi resta da trascorrere in questa vita. È probabile che questa sia l’ultima volta in cui abbiamo la possibilità di vederci.”

Carlotta, commossa, non dubita di una sola parola pronunciata da Sonia: “Mi dispiace infinitamente. So che è una frase sciocca è priva di significato, ma se posso fare qualcosa per te, non hai che da chiedere.”

Sorprendentemente, è Stefano a rispondere per primo con un sorriso malinconico: “In effetti, qualcosa ci sarebbe.”

L’espressione perplessa di Carlotta è comprensibile. Ciò che Stefano ha in mente è dovuto alla professione di sua moglie, organizzatrice di eventi.

Un anno più tardi, la sede della Onlus creata a nome di Sonia è la location di maggior richiamo nella rappresentazione di Milano in Mock World. Le serate dai molteplici temi sono così divertenti da richiamare ad ogni occasione vip cittadini e dal resto d’Italia, tutti con i loro avatar stravaganti. Calciatori, star del cinema nostrano e della musica fanno a gara per partecipare.

Il risultato è strabiliante, perché consente all’organizzazione di acquistare per tre ospedali cittadini i macchinari per eseguire diagnosi di alto livello per alzare notevolmente gli standard di prevenzione, non solo per la patologia che ha portato Sonia ad allontanarsi troppo presto da entrambe le realtà.

Ad ogni occasione Stefano e Carlotta sono in prima fila, orgogliosi di avere sfruttato la tecnologia moderna per contribuire a salvare tante vite umane, grazie alla voglia di non cedere al destino di una ragazza che resterà per sempre nei loro cuori.