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Racconti brevi

Alma

Una breve storia di una ragazza, ambientata nella splendida Toscana.

A pochi passi da Piazza Grande, Alma percorse Vicolo del Leone, fiancheggiando il palazzo comunale di Montepulciano.

La piazza non era affollata, tuttavia provò un immediato sollievo quando poté togliere per un istante la mascherina grazie al fatto di essersi ritrovata sola per qualche passo. Sapeva tuttavia che nello spiazzo dietro al Comune avrebbe trovato altri turisti, perciò si costrinse ad indossare nuovamente quell’accessorio divenuto ormai familiare.

Dopo qualche istante, tuttavia, rimase l’unica a calpestare la ghiaia di fronte alla ringhiera. Sorrise, lieta di potersi concedere qualche istante senza l’assillo di altre persone infastidite dalla sua presenza nelle inquadrature dei loro smartphone.

Appoggiò le mani al ferro piacevolmente fresco della ringhiera, lieve contrasto con la calura di fine luglio. I suoi biondi capelli mossi ondeggiarono dolcemente alla tiepida e delicata brezza che risaliva la collina. Aveva chiuso per qualche istante gli occhi per concedere agli altri sensi di appagarsi, in questo modo percepì sentori dei profumi che giungevano dalla campagna toscana sottostante.

Aprì nuovamente gli occhi. Lasciò fluttuare lo sguardo e l’anima lungo il profilo multicolore di campi e filari, sentendosi libera. Era intimamente certa che quel volo con la fantasia sarebbe potuto durare in eterno, perché era impossibile che quei luoghi la saziassero fino a stancarla.

All’improvviso, la sensazione che le mancasse qualcosa la riportò sullo spiazzo dietro al Comune. Era l’abbraccio con cui Giorgio l’aveva cinta da dietro, l’ultima volta in cui lei era stata lì.

Era trascorso poco più di un anno da allora. In quei momenti, erano ancora convinti di essere fatti l’uno per l’altra. La verità era che qualcosa nel loro rapporto che durava già da sette anni si stava incrinando. Crescendo, dall’adolescenza fino all’inizio dell’esperienza lavorativa, si erano progressivamente allontanati senza accorgersene. Quando lo capirono si salutarono per sempre, perché non avrebbe avuto senso insistere per rovinare tanti ricordi importanti.

Una piccola lacrima malinconica fece la sua comparsa. Alma la asciugò, sentendosi un po’ sciocca perché non si era accorta delle due coppie che erano arrivate nel frattempo, e che la stavano fissando per intuire la ragione del suo disagio. Lei abbassò lo sguardo, sconfitta dal peso di quel passato recente che per anni aveva considerato il suo futuro. Negli ultimi mesi, nulla aveva minimamente compensato il senso di vuoto lasciato dall’uomo della sua vita.

Rialzando la testa, Alma fermò all’improvviso il passo: Giorgio era proprio lì, di fronte a lei. Era solo, e meravigliosamente sorridente. Allungò le mani in direzione delle sue, e lei non trovò una sola ragione al mondo perché non dovesse porgerle a sua volta.

Quando le loro dita si toccarono, lui disse semplicemente: “Ci riproviamo?”

Alma fu certa che quelle parole sarebbero risuonate nel suo essere fino alla fine dei suoi giorni, ricordo di quando lei e l’uomo della sua vita avevano capito di dover riprendere il loro cammino insieme. Entrambi sapevano che non c’era luogo al mondo in cui avrebbero preferito vivere quel momento, rispetto alla loro terrazza sui colli senesi.

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